Macchinari per l’industria cartaria News
No Comments

Ph Metro Da Banco e Ph Metro Portatile

Noi di Toniolo s.r.l. siamo al servizio dell’industria cartaria dal 1910, in questo articolo, vogliamo ancora parlarti dell’analisi dei sistemi di filtrazione. In questo articolo però, prenderemo in esame le caratteristiche dei nostri Ph Metri da banco e portatili. Se vuoi sapere di cosa si tratta, continua a leggere!

Come detto, un pHmetro è uno strumento utilizzato per misurare il grado di acidità o alcalinità di una soluzione, noto anche come pH. Il pH è l’unità di misura che indica il grado di acidità o alcalinità. Si misura su una scala da 0 a 14.

L’informazione quantitativa fornita dal valore pH esprime il grado dell’attività di un acido o di una base in termini di attività dell’idrogenione. Il valore di pH di una sostanza è direttamente correlato al rapporto delle concentrazioni di idrogenione [H+] e di idrossilione [OH-]. Se la concentrazione di H+ è superiore a OH-, il materiale è acido, cioè il valore pH è inferiore a 7. Se la concentrazione di OH- è superiore a H+, il materiale è basico, cioè il valore pH è superiore a 7. Se sono presenti quantità uguali di ioni H+ e OH-, il materiale è neutro, con un pH pari a 7. Gli acidi e le basi contengono, rispettivamente, idrogenioni e idrossilioni liberi. La relazione tra idrogenioni e idrossilioni in una data soluzione è costante per una determinata serie di condizioni ed è possibile determinare gli uni conoscendo gli altri.

I nostri prodotti: pHmetro da banco e portatile

Descrizione del pHmetro da banco

Norme di riferimento: UNI ISO 6588-1:2013 – CARTA, CARTONE, PASTE.

Compensazione automatica della temperatura ATC e memorizzazione fino a 150 punti.

Agitatore, porta-elettrodo e porta sonda temperatura incorporati nello strumento.

Controllo stato elettrodo e riconoscimento delle soluzioni tampone automatico.

Uscita dati USB e RS232

Alimentazione: DC 9V

Dimensioni: 103x145x32mm escluso asta porta elettrodo

Peso 700g

Inoltre è completo di:

  • 1 soluzione pH 4.00;
  • 1 soluzione pH 7.00;
  • 1 elettrodo mono-tubolare combinato in vetro;
  • 1 termo sonda per lettura (pt100) con soluzione di mantenimento;
  • 1 alimentatore 9V;
  • 1 Software e cavi.

Descrizione del pHmetro portatile

Il pHmetro portatile che usiamo noi di Toniolo s.r.l. è completo di valigetta, utilizzabile a batteria interna o con alimentatore (opzionale).

Norme di riferimento: UNI ISO 6588-1:2013 – CARTA, CARTONE, PASTE.

Display LCD a grandi caratteri con compensazione manuale o automatica della temperatura °C-°F e lettura simultanea di pH e temperatura.

Indicazione stato batteria.

Autospegnimento (10 minuti).

Peso: 260g (con batteria)

Dimensioni: 96x120x46mm

Inoltre è completo di:

  • 1 soluzione pH 4.00;
  • 1 soluzione pH 7.00;
  • 1 elettrodo mono-tubolare combinato;
  • 1 batteria 9V;
  • 1 termo sonda per lettura (Pt 100) con soluzione di mantenimento;
  • 1 Valigetta di trasporto in materiale antiurto.

Se vuoi saperne di più, hai domande, o semplicemente vuoi ricevere informazioni, contattaci!

News Tecniche produzione cartaria
No Comments

Abrasione

Noi di Toniolo s.r.l. siamo al servizio dell’industria cartaria dal 1910. La nostra storia, da sempre legata alla produzione della carta, ci ha permesso di raggiungere alti livelli di conoscenza nel settore, competenze approfondite, ed esperienza che ci permettono di proporre soluzioni e prodotti affidabili.

In questo articolo vogliamo parlarti dell’Ugra Abrasion Tester; continua a leggere ed insieme capiremo di cosa si tratta.

Ugra Abrasion tester

Il dispositivo è costituito dai seguenti elementi:

  • Una guida scorrevole con contatore;
  • Una slitta di abrasione che scorre su telaio;
  • Un blocco metallico (peso 520gr) sostenuto liberamente dall’intelaiatura guida, il lato inferiore coperto da un rivestimento in gommapiuma;
  • Un piano in plexiglass liscio (circa 14×26 cm) che serve come base di abrasione.

Il blocco metallico ha una superficie di 50x50mm, che provoca una pressione abrasiva di 2 mN/mm2 o 0,2 N/cm2. Il percorso di frizione misura 2x10cm per doppio movimento (to-and-fro) e viene registrata automaticamente dal contatore.

Preparazione del campione di prova

Normalmente il campione di prova stampato viene posizionato sulla base di abrasione e la carta non stampata che funge da elemento di contrasto viene appoggiata sulla slitta di abrasione e spostata avanti e indietro. L’unica eccezione a questa regola di base del test è nel caso in cui il campione di prova sia di dimensioni inferiori a 20 x 7 cm. È bene dire che è altamente importante che il campione di prova sia sufficientemente lungo: i cuscinetti in gomma posteriore e anteriore del telaio di guida devono poggiare sul campione stampato per evitare lo spostamento del campione stampato durante il test di abrasione.

Generalmente si utilizza come elemento di contrasto un campione di carta non stampata ricavato dallo stesso fiocco da testare. Occorre prestare attenzione alla scelta del lato corretto della carta: solitamente è il lato stampato, ma può capitare che si dia preferenza al retro della carta, ad esempio se si vogliono testare le caratteristiche di abrasione nel punto metallico.

Nel caso in cui non sia possibile ritagliare un pezzo di carta non stampata sufficientemente grande, il test dovrebbe essere eseguito utilizzando una carta simile. In alternativa può essere interessante il risultato dell’attrito tra due lati stampati. Pertanto è importante che il materiale applicato come elemento di contro attrito sia sempre specificato con esattezza.

Il campione di contro attrito ritagliato deve essere sempre di almeno 5,2 cm x 10 cm. È particolarmente importante che la larghezza non sia inferiore a 5,2 cm; altrimenti c’è il rischio che il rivestimento in gommapiuma del timbro di attrito venga portato con sé.

Ugra Abrasion Test: esecuzione

Prima di tutto il campione di prova stampato viene posizionato sulla lastra di plexiglas. Non è necessario fissare la carta stampata, poiché i cuscinetti in gomma posteriore e anteriore del telaio metallico di guida fisseranno il campione sulla base. Quindi la carta di contrasto (elemento di attrito) viene posizionata, con il lato di prova rivolto verso il basso, sul campione stampato. Infine si posiziona il tester di abrasione sul provino in modo da assicurarsi che il tampone di attrito copra esattamente la carta del controprovino. Il contatore viene regolato sulla posizione zero ruotando il pulsante del contatore. Per l’effettivo processo di test, la mano sinistra tiene il telaio guida del dispositivo, premendolo contro la piastra frontale (lato opposto) mentre la mano destra afferra le due maniglie grigie sul lato della slitta di abrasione e lo sposta agevolmente da un’estremità all’altro.

La durata della frizione è consigliata a 20 colpi (andata e ritorno). Questo numero standard di movimenti deve essere coerente per ogni test, indipendentemente dalla resistenza all’abrasione della stampa di prova. Assicura il confronto dei risultati con test effettuati in precedenza o valutazioni fatte da altri utenti del dispositivo. Questo numero di 20 colpi è stato determinato per ottenere risultati simili alla scala applicata con tester di abrasione di altri produttori. Per ottenere risultati simili con altri produttori, è necessario mantenere i seguenti valori relativi alla pressione e alla durata dell’attrito.

Ugra Abrasion Test: valutazione

Il risultato del test di abrasione deve essere giudicato visivamente, il più interessante è spesso il trasferimento del colore al campione di controprova. Indipendentemente dal fatto che sia qualificato solo il provino o anche il campione di contro attrito, il risultato del test di abrasione dovrebbe essere un’unica qualifica basata su una scala a tre stadi. Tuttavia, se è possibile effettuare un confronto tra il campione di prova e un campione di riferimento, deve essere applicata una scala diversa.

In questo caso il campione di prova, rispetto al campione di riferimento è:

  • Migliore;
  • Uguale
  • Peggiore

Nel caso in cui non sia disponibile un campione di riferimento, il risultato del test è qualificato secondo la seguente scala:

  • Buono;
  • Sufficiente;
  • Cattivo

Inoltre ogni valutazione della resistenza all’abrasione dovrebbe essere accompagnata dalle seguenti specifiche:

  • Dispositivo di abrasione utilizzato;
  • Descrizione della stampa esaminata;
  • Descrizione specifica del campione testato (es. tono pieno, testo, autotype, ecc.);
  • Specifica del campione di contro attrito (ad es. tipo di carta, quale lato della carta, ecc.);
  • Numero di campioni analizzati;
  • Durata dell’attrito (numero o durata dei colpi);
  • Condizioni di prova climatica.
News Tecniche produzione cartaria
No Comments

La storia della carta

“C’era una volta, quasi 2000 anni fa…”. Potrebbe iniziare esattamente così la storia della carta, che è antica quasi come il mondo!

La storia della carta infatti, è iniziata nel 105 d.C. in Cina, quando l’eunuco Ts’ai presenta all’Imperatore la sua nuova invenzione. Infatti, prima di questa scoperta, i documenti venivano scritti su bambù o su seta, due materiali che risultavano essere poco idonei per il loro peso o per il costo elevato. Per cui, scoperta la tecnologia per fabbricare la carta partendo dalla corteccia, si capì subito l’importanza e il valore che aveva e la Cina mantenne a lungo il segreto.

Affinché la carta esca dalla Cina e raggiunga Samarcanda, bisogna attendere fino al 750 d.C., periodo in cui il governatore del Califfato di Bagdad cattura due fabbricanti di carta cinesi per rubare i segreti della produzione di questo materiale ancora sconosciuto.

Fu da allora, che la storia della carta ha altre date fondamentali che ne segnano le tappe di sviluppo.

Proprio in Italia, fu la Sicilia la prima regione ad ospitare un impianto di produzione della carta, sotto il dominio islamico. Nel 1200 l’industria cartaria si diffonde in tutto il mondo mediorientale e anche l’Italia vede nascere le cartiere di Amalfi e Fabriano e, secolo dopo secolo, molti paesi europei ebbero i loro impianti per la produzione della carta: la Francia, l’Inghilterra e poi l’Olanda furono i paesi che più degli altri diedero il loro contributo alle tecniche di produzione e, in particolare, di sbiancamento della carta che, grazie all’invenzione della tipografia mobile, divenne un bene sempre più richiesto per la stampa dei libri.

Nel 1600 però, l’industria subisce una dura battuta d’arresto a causa della peste: la carta era infatti prodotta partendo dagli stracci ma, per fermare il contagio, venivano fatti bruciare, eliminando così, di fatto, la materia prima per la produzione di questo materiale. Sarà l’Olanda, nel 1800, a dare il via alla produzione della cellulosa dal legno, dopo che i tentativi con l’ortica, la felce, il luppolo e il mais diedero pochi risultati. E, nel 1880, fu inventato un procedimento che permetteva di ottenere anche una carta molto robusta: la carta Kraft, una vera rivoluzione per il mondo dell’imballaggio. Grazie alla pasta di legno, la produzione della carta diventò di massa, con la conseguente caduta di prezzo che la trasformò da prodotto di lusso a prodotto di largo consumo.